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martedì 3 luglio 2012

L'arbitro

Il sito dell'Osservatorio Balcani e Caucaso pubblica oggi un'intervista al poeta bosniaco Abdulah Sidran intitolato "L'anima di Sarajevo": «Dobbiamo ricordare che la Sarajevo di oggi è il risultato di un grande male, di un'immensa violenza perpetrata ai danni della nostra patria. - spiega Sidran - Questa violenza non è stata prodotta da un'entità astratta venuta dallo spazio, ma dai nostri vicini di Oriente e in parte di Occidente. La comunità internazionale ha guardato questa violenza con indifferenza per 4, 5 anni. A Sarajevo, oggi, non funziona nulla. Di questo, però, i sarajevesi sono i meno responsabili.» Chi sono i responsabili? «Io credo che la comunità internazionale porti sulle spalle grandi colpe. Si comporta da osservatrice di una partita di calcio, come se non sapesse che qui bisogna arbitrare, non stare a guardare. La gente di Sarajevo non ha alcuna responsabilità per la distruzione che si è abbattuta su di lei, sul multiculturalismo della Bosnia Erzegovina. I responsabili sono gli aggressori e la comunità internazionale che ha premiato l'aggressore concedendogli le basi di diritto per creare la cosiddetta Republika Srpska. Questa è la cosa più importante che è necessario l'Europa sappia.» Cosa può cambiare, 20 anni dopo? «La cosa più importante è dire che oggi la comunità internazionale qui è diventata superflua e insolente, con la sua politica di osservazione... La frase che ripete all'infinito è: "Voi dovete mettervi d'accordo". Pretende di
portare forze centripete e centrifughe a mettersi d'accordo e collaborare. Possono forze del genere mettersi d'accordo? Non è possibile. La comunità internazionale ha il dovere di dire: "Questi hanno ragione, e questi non ce l'hanno".»


Sul sito del quotidiano Il Piccolo (data di ieri), si può leggere l'articolo "Bosnia, l'Europa è sempre più lontana", firmato da Mauro Manzin: A Bruxelles il commissario è stato esplicito. Parlando alla delegazione bosniaca ha affermato che «una Bosnia decentralizzata non costituisce certo un ostacolo ma se nelle trattative non parlerà con voce unitaria allora non ci sarà alcun progresso».


Dall'articolo de Il Piccolo, mi sembra di capire che tutti hanno torto e tutti hanno ragione. Dall'articolo di OBC, capisco che c'è bisogno che qualcuno sopra le parti inizi a prendere una posizione.

"La neutralità non esiste davanti a un assassinio… non fare niente per fermarlo è già una scelta” (tratto dal film "No man's land" del regista Danis Tanović, 2001).


È possibile leggere i due articoli in versione integrale a questi link:



http://www.balcanicaucaso.org/aree/Bosnia-Erzegovina/Abdulah-Sidran-l-anima-di-Sarajevo-119132?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook

http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/07/02/news/bosnia-l-europa-e-sempre-piu-lontana-1.5345561

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