È un luogo al centro di tutto, al centro della luce, al centro del tempo.
Al centro della gente. Tanta gente. Gente che sorride, che lavora, che parla, che si abbraccia, si ricorda, ascolta, piange, applaude.
È di fatto il luogo di una festa. Una festa che onora la terra e l'uomo. Una festa che fa riflettere, crescere, sperare. Una festa che è un insieme di energia e sospiro, vitalità e riflessione, atto e parola.
È una giornata in cui ti cibi con ingordigia di pensieri così nutrienti da sembrare ovvi e quotidiani, mentre di ovvio e quotidiano c'è ben altro.
Quando sei lì, felice come una bambina nel paese dei balocchi, ti guardi attorno e vedi persone belle che agiscono nel bene, nella limpidità. Persone che illuminano con le loro parole le nostre strade.
Non è così scontata questa strada. Non è così scontata nemmeno questa festa, che per noi, però, è immortale.
È un luogo che vive solamente una giornata all'anno. Una e basta. Non andatelo a cercare domani, dopodomani o fra un mese: non lo troverete, ma troverete la sua anima.
È un luogo che si chiama Famiglia Nonino. È una famiglia numerosa, non saprei dire con esattezza quanti membri ha. Tali membri non sono legati fra loro solamente da un legame di sangue: è soprattutto la comunanza di idee, di valori e di colori a unirli per un giorno che poi diventa per sempre. È una famiglia che ha creato grappe in ampolle magiche e un premio per onorare l'uomo e il suo intelletto.
Il Premio Nonino non si può raccogliere in un insieme di parole o immagini: il Premio Nonino è un modo di vivere e di affrontare la vita. E noi non possiamo far altro che prendere esempio.
Per fare tutto ci vuole un fiore |