Lo zenit è l’intersezione della perpendicolare al piano dell’orizzonte, passante per l’osservatore, con la superficie dell’emisfero celeste visibile

sabato 25 agosto 2012

20 anni fa, Vijećnica


Quando lo scorso febbraio ho organizzato la serata "La cotogna di Istanbul: il profumo del ricordo", ho scelto per l'invito l’immagine della biblioteca Nazionale di Sarajevo per due motivi. Innanzitutto perché si tratta di una biblioteca, ed è quindi il luogo per eccellenza dove vengono custoditi e protetti i libri, e “La cotogna di Istanbul” (Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 2010) è un libro. In secondo luogo, volevo riportare alla memoria il fatto che questa biblioteca, Vijećnica, è stata bombardata ed incendiata il 25 agosto 1992, durante il conflitto in Bosnia Erzegovina.

Non era sicuramente un obiettivo militare, ma l’intenzione delle milizie serbe era quella di distruggere uno dei tanti esempi di convivenza multireligiosa della Bosnia Erzegovina: in quella biblioteca, infatti, riposavano uno affianco all’altro milioni di libri, giornali, documenti, incunaboli e manoscritti antichi che testimoniavano i secoli di vita di tutti i cittadini di Sarajevo e di tutte le fedi qui esistite. Anche questo tentativo di genocidio culturale perpetrato ai danni della Bosnia Erzegovina è moralmente fallito, infatti, nel dramma dei bombardamenti e rischiando la vita, i cittadini di Sarajevo hanno tentato di spegnere con i secchi il fuoco che bruciava le sale, i mobili, i libri: la storia della loro città e della loro Nazione.
Quello che noi, cittadini europei, non abbiamo capito allora e stentiamo a comprendere adesso è che in quelle fiamme bruciava anche la nostra Storia, il nostro Diritto, la nostra Europa, la nostra idea di Civiltà.


Ph di Lorenzo Fauvette

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